Papàblogger

Quando abbiamo scoperto della nuova gravidanza pensavamo che fosse tutto come la prima volta. Non è così: ora siamo in tre ad aspettare!
Diversi mesi prima che nascesse Agnese, ho deciso di tenere un diario dell’attesa.
Con il trascorrere del tempo, semplici pensieri o frasi di Marta “registrate” nel corso dello svolgersi della quotidianità si sono trasformate in spunti per piccoli aneddoti, pillole a testimonianza di un’avventura avvincente e coinvolgente come quella dell’arrivo di un figlio.
Ai tempi di internet e dei social network, dal diario al blog, il passo è stato breve e, senza che nessuno ne sentisse il bisogno, ho iniziato a postare su "treindolceattesa" e poi, senza pudore, ho aperto una pagina di facebook per tenere aggiornati i miei presunti lettori.
Preso dal furore artistico, ho creduto che ci fossero sempre più persone che non potessero vivere senza leggere i miei post e, per mesi, ho continuato a prendere in prestito da mia figlia pensieri ed emozioni per tradurli in brevi racconti, senza riuscire mai a superarla per fantasia ed originalità.
Non contento, ho immaginato che Marta avesse vissuto la scoperta dell’arrivo della sorella come un’intrigata indagine dai risvolti misteriosi in cui fosse coinvolta tutta la sua famiglia. Ne è nato qualcosa a metà tra un post lungo ed un romanzo dal titolo “piripicchioepiripacchio”.
Un vero blogger presentando il proprio lavoro, dovrebbe affermare che è stato l'affetto dei lettori a spingerlo nell'impresa "letteraria". Nel mio caso, non c'è ne l'affetto ma soprattutto non ci sono i lettori. La verità è che l'avvento della nuova paternità ha reso insopprimibile ed incontenibile la smania di protagonismo.


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